Ucraina, aperta un’indagine sul caso dell’attivista bielorusso ucciso a Kiev

Cittadini bielorussi che vivono in Ucraina rendono omaggio a Vitaly Shishov, trovato morto in un parco di Kiev il 3 agosto 2021. [EPA-EFE/STEPAN FRANKO]

L’attivista bielorusso Vitaly Shishov è stato ritrovato impiccato in un parco della capitale ucraina Kiev, dove viveva in esilio, martedì 3 agosto. Il ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba ha confermato che il suo Paese farà tutto il possibile per risolvere il caso.

“L’Ucraina farà tutto il possibile per risolvere il caso”, ha dichiarato il ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba. Nel frattempo, il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy ha confermato mercoledì 4 agosto di aver ordinato una revisione dei rischi che corrono i cittadini bielorussi in Ucraina. “Ogni bielorusso che potrebbe essere vittima di criminali in relazione alla sua posizione politica deve ricevere una protezione speciale”, ha detto.

Vitaly Shishov, l’attivista ucciso, aveva 26 anni e aveva abbandonato la Bielorussia dopo la rielezione del presidente Alexander Lukashenko ad agosto 2020, rifugiandosi nella vicina Ucraina. Lì aveva assunto la posizione di capo della Casa bielorussa in Ucraina (Bdu), una Ong che aiuta i cittadini bielorussi a scappare dalle persecuzioni del regime di Minsk.

“Non c’è dubbio che questa sia un’operazione pianificata dal regime per liquidare un bielorusso che rappresentava un problema”, ha dichiarato la Ong in una nota. Shishov era scomparso dalla sua casa di Kiev nella mattina di lunedì 2 agosto dopo essere uscito per una corsa. L’organizzazione per i diritti umani Viasna ha comunicato che, secondo gli amici, Shishov era già stato seguito durante la sua attività di jogging.

Il metodo dell’impiccagione ricorda quello utilizzato dal Kgb bielorusso l’anno precedente nei confronti del dissidente Konstantin Shishmakov, trovato morto in una foresta. La polizia ucraina ha avviato le indagini per fare chiarezza sulla vicenda.

Sull’indagine ci sono anche gli occhi vigili degli Stati Uniti, che hanno dichiarato di seguire con attenzione gli sviluppi del caso. Allo stesso modo, la portavoce dell’Alto commissario delle Nazioni unite per i diritti umani Marta Hurtado ha chiesto un’indagine rigorosa per stabilire le effettive cause della morte dell’attivista.

David Sassoli, presidente del Parlamento europeo, ha definito la morte di Shishov “orribile. Come capo della Casa bielorussa in Ucraina ha aiutato chi fuggiva dalla persecuzione. Il fatto che gli attivisti bielorussi siano presi di mira in un Paese terzo è una grave escalation”, ha scritto su Twitter.

“Sono distrutta dalla morte di un giovane attivista bielorusso”, ha dichiarato la leader di opposizione in esilio Svetlana Tikhanovskaya. Martedì 3 agosto ha incontrato il premier britannico Boris Johnson, chiedendo sanzioni ancora più severe per il regime. “È preoccupante sapere che nemmeno chi fugge dalla Bielorussia è al sicuro. Sono grata alle autorità per aver avviato un’indagine su questo caso”, ha detto.

La Bielorussia è sempre più al centro della cronaca internazionale negli ultimi mesi. Dopo il dirottamento di un volo Ryanair tra Atene e Vilnius, costretto ad atterrare a Minsk per poter arrestare un giovane dissidente bielorusso e la sua compagna, domenica è scoppiato il caso della velocista olimpionica Krystsina Tsimanouskaya, obbligata a tornare in patria contro la sua volontà.

Tsymanouskaya ha ottenuto asilo politico in Polonia, dove si recherà nella giornata di mercoledì 4 agosto dopo aver lasciato il Giappone nella notte europea e aver raggiunto Vienna come tappa intermedia.