Scontro Grecia-Turchia nel Mediterraneo: flop dei colloqui. Preoccupazione della Nato

Il segretario generale Nato Stoltenberg ad una riunione dei ministri della Difesa Ue nell'agosto 2020 a Berlino. [EPA-EFE/SEAN GALLUP]

Nell’incontro tra Atene e Ankara, sui colloqui riguardanti i confini del Mediterraneo orientale e i diritti energetici, mediato dalla Nato, non è stata raggiunta una svolta. Apprensione del segretario generale Stoltenberg.

Non c’è stata alcuna svolta nei colloqui tra Grecia e Turchia relativi alle questioni aperte sul Mediterraneo orientale, tra cui le esplorazioni energetiche che Ankara sta conducendo a ridosso delle coste greche a sud dell’Egeo.

L’incontro era stato fortemente voluto dal segretario generale Nato Jens Stoltenberg, per mitigare le crescenti tensioni tra le due eterne rivali che si sono ritrovate in un hotel nel centro di Atene, come citato dal sito ‘Ekhatimerini’, che citando fonti diplomatiche ha diffuso i nomi dei partecipanti, tra cui figuravano il direttore dell’ufficio del segretariato generale del ministero degli Esteri greco, Ifigenia Kanara, ed il vice ministro degli Esteri turco, Sedat Onal, il quale successivamente incontrerà il segretario generale del ministero degli Esteri greco, Themistoklis Demiris. Un altro stallo dopo che i colloqui erano ripresi a Istanbul, dopo quasi 5 anni, il 25 gennaio scorso, spinti anche dall’Unione europea.

La vigilia del resto non prometteva bene. Il ministro degli Esteri greco Nikos Dendias ha detto ai giornalisti che il suo paese stava “partecipando a questi colloqui in buona fede”, ma le distanze tra le due parti erano troppo marcate, tanto che il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan ha detto in conferenza stampa che era “fuori questione per noi fare qualsiasi concessione”, aggiungendo che “rimane solida la determinazione della Turchia nel Mediterraneo orientale”.

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Da quello che si apprende da Euractiv.com, riportando dall’emittente statale greca Ert, un altro incontro sarebbe previsto a Istanbul, ma il fatto che più di 60 incontri del genere, dal Duemila, hanno prodotto scarsi progressi, non fa sperare in decisivi passi avanti.

Inoltre, una nota diplomatica di Ankara diffusa il giorno prima avrebbe fissato rigidi paletti. Come riferiscono i media turchi essa sarebbe stata indirizzata a Israele, Grecia e Unione Europea, dicendo loro di chiedere il permesso turco prima di procedere con i lavori su un cavo elettrico sottomarino proposto nelle contese acque del Mediterraneo orientale.

Entrambe le parti citano una serie di trattati e accordi internazionali vecchi di decenni per sostenere le loro rivendicazioni territoriali oggetto della contesa.

Provocazioni e preoccupazioni

Euractiv.com riporta come “la Turchia sia furiosa sul fatto che Atene stia usando la sua rete di isole per rivendicare enormi porzioni del Mar Egeo” e di quella parte del Mediterraneo. Ma in un vertice Ue di dicembre, gli stati membri hanno stilato una lista di obiettivi turchi per le sanzioni su quelle che sono state le “azioni unilaterali e le provocazioni” di Ankara nel Mediterraneo orientale.

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Sembra quasi una …

Un diplomatico greco, riporta l’Afp, ha detto che il vertice dell’Unione previsto questo mese tornerà sulla questione e nel dicembre scorso fu detto che l’appuntamento di marzo avrebbe funzionato da ultimatum per Ankara per applicare provvedimenti sanzionatori più pesanti che le avevano risparmiato (grazie a Germania e Bulgaria). La Grecia conta anche sul sostegno del presidente degli Stati Uniti Joe Biden, ha detto la stessa fonte.

Il capo della Nato Jens Stoltenberg lunedì aveva espresso “serie preoccupazioni” sulle azioni della Turchia parlando ai legislatori europei, citando non solo le rivendicazioni di Ankara nel Mediterraneo orientale, ma anche la sua decisione di acquistare il sistema di difesa aerea russo S-400.

Ankara, tuttavia, rimane sfiduciata. In una videoconferenza con gli ufficiali militari, il ministro della difesa turco Hulusi Akar ha invitato Atene ad abbandonare i suoi “atteggiamenti intransigenti e provocatori”, denunciando quelli che ha detto essere gli sforzi della Grecia per trascinare l’Ue e Usa in quella che è essenzialmente una disputa bilaterale. “In questo modo non otterranno nulla”, ha detto l’esponente di governo turco.