Mali, l’Ue sospende la missione di addestramento e la fornitura di materiale militare

Proteste in Mali. [EPA-EFE/HADAMA DIAKITE]

Tra i temi affrontati alla riunione dei ministri della difesa dell’Ue, la missione europea in Mali e gli sviluppi della guerra in Ucraina sono stati quelli principali.

La situazione in Mali, con il Paese che ha deciso di abbandonare l’organo antiterrorismo del G5 Sahel, ha portato l’Unione europea a considerare approfonditamente la scelta di proseguire con la missione di addestramento dei soldati nel Paese.

Nella giornata di lunedì 16 maggio l’Ue ha espresso il proprio rammarico per la scelta del Mali, dichiarandosi preoccupata per le conseguenze che questa decisione potrà avere per la popolazione del Paese e della subregione.

“Non abbiamo le garanzie per la non interferenza dei mercenari russi, troviamo anzi che vi sia una forte collusione. Il Mali ha deciso di uscire dal G5 Sahel e questa è una decisione che deploriamo: perciò sospenderemo l’addestramento delle forze armate del Mali e anche la fornitura del materiale militare”, ha detto l’Alto Rappresentante Ue Josep Borrell.

Borrell ha spiegato che l’Ue non intende uscire dalla regione del Sahel, ma ridestinerà le risorse militari precedentemente dedicate al Mali ai  Paesi vicini. “Ridurremo gli effettivi in Mali: presenteremo una revisione strategica agli Stati membri la prossima settimana, ma la missione non sarà annullata”, ha detto.

Lunedì 16 maggio l’esecutivo del Mali aveva denunciato un tentativo di colpo di Stato, sostenendo che fosse stato orchestrato da un Paese occidentale, un riferimento neanche troppo velato alla Francia.

Massacri e interferenze russe in Mali: l'Ue interrompe le missioni di addestramento militare nel Paese

Ad annunciarlo l’alto rappresentante Borrell che ha parlato di mancanza di “garanzie”, soprattutto a causa della presenza dei mercenari russi del Gruppo Wagner, affermando però che la presenza nel Sahel rimarrà prioritaria.

L’Unione europea, per mezzo dell’alto rappresentante Ue per la …

Bussola strategica e Ucraina

Borrell ha spiegato che il primo risultato concreto della Bussola Strategica è stato la creazione dell’hub per promuovere l’innovazione nel settore militare. “Abbiamo anche analizzato la mancanza di investimenti nella difesa: se gli europei intendono spendere più soldi, lo devono fare meglio”, ha detto.

“L’Agenzia europea della difesa meriterebbe maggiore notorietà perché svolge un lavoro straordinario di cui si sa troppo poco”, ha detto Borrell, spiegando che la guerra è stata un’occasione per renderla più nota e portarla maggiormente all’attenzione del Consiglio.

“Se tutti gli Stati membri incrementano la loro spesa per la difesa rischiamo solo di sprecare soldi, perché potrebbero aumentare le lacune, le scappatoie e i doppioni”, ha proseguito, spiegando che l’obiettivo è coordinare meglio la spesa a livello centralizzato.

“La Bussola Strategica è un documento programmatico che contiene 80 azioni concrete, 51 delle quali dovranno essere attuate entro quest’anno. Abbiamo valutato le modalità per rendere più efficaci le nostre operazioni nell’ambito della Pesc, con addestramenti più mirati”, ha detto Borrell.

Infine, l’Alto Rappresentante ha parlato dell’aggressione russa in Ucraina, ricordando la presenza del ministro della difesa ucraino Oleksij Reznikov in videoconferenza al vertice. “I nostri aiuti stanno facendo la differenza sul campo di battaglia: dobbiamo continuare a sostenere i loro sforzi, il nostro sostegno è cruciale”.