Continua la tensione tra Bielorussia, Lituania e Polonia. Il governo di Alexander Lukashenko accusa infatti i due Paesi confinanti di essersi intromessi nei suoi affari interni ospitando i leader dell’opposizione in esilio e non riconoscendo i risultati delle elezioni dello scorso 9 agosto. In risposta Lituania e Polonia hanno deciso di richiamare i propri ambasciatori dalla Bielorussia.
La decisione, secondono quanto dichiarato dal ministro degli Esteri lituano, Linas Linkevicius, è stata però concordata prima con i vertici dell’Ue. Sono infatti stati consultati direttamente l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, e il ministro degli esteri tedesco Heiko Maas.
Il ritiro degli ambasciatori servirebbe infatti a favorire il dialogo e a contribuire a stemperare la tensione tra i Paesi. “Con la parte bielorussa abbiamo concordato che un richiamo temporaneo degli ambasciatori (di Lituania e Polonia) per le consultazioni servirebbe a ridurre le tensioni e a mantenere la rappresentanza diplomatica a livello di ambasciatori”, ha dichiarato Linkevicius in un comunicato.
La riduzione del personale diplomatico a Minsk era stata effettivamente una richiesta della stessa Bielorussia che per prima, lo scorso 2 ottobre, aveva ritirato i propri ambasciatori dalla Polonia e dalla Lituania. Il regime Lukashenko accusa infatti il personale diplomatico polacco e lituano di condurre una “attività distruttiva” in Bielorussia.
In risposta dunque la Polonia ora chiede che anche gli altri Paesi dell’Ue inizino a richiamare i propri ambasciatori. Anche il governo polacco sottolinea però il continuo coordinamento con i vertici europei.
Il ministro degli Esteri polacco Zbigniew Rau ha twittato lunedì scorso per dire che “in coordinamento” con gli organi dell’UE “abbiamo preso la decisione congiunta di richiamare per delle consultazioni alcuni degli ambasciatori accreditati in Bielorussia”.
Rau ha ringraziato poi “i partner dell’UE per un’inequivocabile espressione di solidarietà con la Polonia e la Lituania”. Ha infine ribadito che “il sostegno ai bielorussi e ai loro sforzi per la democratizzazione del Paese rimane per noi una priorità”.