L’ultima bozza della Bussola strategica prevede un sostegno più forte a Ucraina, Georgia, Moldavia, Armenia e Azerbaigian, in risposta all’assertività di Mosca.
“Lavorando con gli Stati Uniti e la Nato, l’Ue deve ora definire ciò che possiamo fare per sostenere la sicurezza dell’Europa e i principi su cui si basa – che oggi sono chiaramente minacciati”, così l’alto rappresentante Ue Josep Borrell ha delineato le proposte europee in un post sul blog del servizio sull’Azione esterna (Seae) prima dell’incontro informale dei ministri degli Esteri Ue in corso a Brest il 13 e 14 gennaio.
La Nato e i funzionari russi si sono incontrati a Bruxelles per parlare della situazione in Ucraina. In questa occasione il segretario generale dell’alleanza transatlantica Jens Stoltenberg è intervenuto davanti alla stampa sottolineando che la Nato è pronta a discutere di controllo delle armi e del dispiegamento dei missili, ma non potrà accettare alcun veto all’ingresso dell’Ucraina nel Patto atlantico da parte della Russia.
Nell’incontro di Brest, organizzato sotto la presidenza di turno francese del Consiglio dell’Unione europea, i ministri stanno affrontando questioni di politica estera e di sicurezza di importanza strategica per l’Unione europea a partire, appunto, dalla preparazione dello Strategic compass ( ‘bussola strategica’). Il programma della riunione prevede un’apposita sessione di lavoro, congiunta con i ministri della Difesa, in vista della sua approvazione al Consiglio europeo di marzo.
I problemi da affrontare vanno dalla situazione nel Vicinato orientale dell’Unione, con particolare riferimento a Ucraina e Bielorussia, ma all’approccio strategico europeo nei confronti della Cina e del partenariato con l’Unione Africana.
Il nuovo Strategic compass
Euractiv.com è venuto in possesso dell’ultima versione della bozza della ‘bussola strategica’, redatta dal servizio diplomatico dell’Ue (Seae) e dalle agenzie di sicurezza nazionali. La prima parte del nuovo progetto militare dell’Unione, è dunque destinata a coprire i rischi e le tendenze di sicurezza in tutto il blocco e nel mondo.
“L’Ue deve aumentare la sua presenza, l’efficacia e la visibilità sulla scena globale attraverso sforzi e investimenti congiunti”, si legge nel nuovo documento, e “agire come un attore politico forte e coerente per sostenere i valori e i principi alla base delle nostre democrazie, sostenere la pace e la sicurezza internazionale e assumersi maggiori responsabilità per la sicurezza dell’Europa e dei suoi cittadini”. Si apprende inoltre che il progetto del nuovo documento strategico dell’Ue è stato formalmente presentato ai ministri degli esteri dell’Ue all’inizio di novembre, permettendo agli Stati membri di apportare modifiche, mentre una terza bozza del documento è attesa per l’inizio di marzo.
Sicurezza del Partenariato orientale
La nuova versione include un riferimento alla “manipolazione e interferenza delle informazioni straniere, così come gli strumenti militari convenzionali” che devono essere considerati “parte della realtà nel trattare con la Russia”. In precedenza infatti la bozza aveva ricevuto delle critiche sul fatto che minaccia di Mosca avrebbe dovuto essere meglio specificata includendo le minacce militari, l’occupazione dell’Ucraina, l’arma dell’approvvigionamento energetico e le azioni ibride.
In risposta alle attuali tensioni con la Russia sull’Ucraina e sull’architettura di sicurezza dell’Europa, il nuovo documento specifica che il blocco “rimane impegnato in un approccio europeo unito, a lungo termine e strategico basato sui cinque principi che guidano la politica dell’Ue nei confronti della Russia, come concordato nel marzo 2016”. Questi includono: la piena attuazione degli accordi di Minsk; legami più stretti con i vicini ex sovietici della Russia; il rafforzamento della resilienza dell’Ue alle minacce russe; l’impegno selettivo con la Russia su alcune questioni come l’antiterrorismo; il sostegno ai contatti interpersonali.
“L’Ue è aperta a un impegno selettivo con la Russia in aree di interesse dell’Ue, pur respingendo gli atti illegali e provocatori della Russia contro l’Ue, i suoi Stati membri e i paesi terzi”, afferma la nuova versione della Bussola strategica. Negli ultimi mesi, alcuni Stati membri hanno sostenuto che per diventare un importante attore geopolitico, l’Unione deve svolgere un ruolo di sicurezza non solo in Africa, ma soprattutto nel suo vicinato orientale. Tranne la Bielorussia, ogni paese del partenariato orientale dell’Ue ha un conflitto in corso sul suo territorio, architettato dalla Russia.
La bozza modificata ora include un intero paragrafo sui partner orientali, affermando che “in un contesto sempre più incerto per quel che riguarda la sicurezza, che colpisce la stabilità e la governance dei nostri partner orientali, rafforzeremo la nostra cooperazione sul fronte della sicurezza e della difesa”.
Le sfide affrontate da questi paesi, tra cui l’interferenza e l’ampio uso di minacce ibride da parte della Russia, compromettono la loro stabilità e i loro processi democratici e hanno una serie di implicazioni per la sicurezza dell’Unione. “Il dialogo con la Georgia, l’Ucraina e la Moldavia sarà rafforzati in settori quali il contrasto alle minacce ibride, la disinformazione e la sicurezza informatica”, si legge nel documento, secondo il quale l’Unione sosterrà i partner orientali nel “costruire la propria resilienza attraverso misure di assistenza”.
Nell’ambito del Fondo europeo per la pace (Epf), uno strumento adottato di recente che consente di fornire aiuti militari ai paesi partner e finanziare le missioni militari all’estero, l’Ue a dicembre aveva già deciso di iniziare a fornire aiuti per la sicurezza a Ucraina, Georgia e Moldavia a partire da quest’anno. In riferimento alla Russia, ma anche alla Cina, all’espansione dei loro arsenali nucleari e alla proliferazione delle armi di distruzione di massa, il documento parla di “un vuoto normativo che ha un impatto diretto sulla stabilità e la sicurezza dell’Ue”.
Pattugliamenti Ue nell’Indo-Pacifico
La prima bozza aveva già bollato la Cina come “un partner, un concorrente economico e un rivale sistemico”, che è “sempre più coinvolto e impegnato nelle tensioni regionali” attraverso la sua “crescente presenza in mare, nello spazio e online”. La versione modificata ora include un riferimento specifico alla crescente capacità militare di Pechino.
“La Cina ha sviluppato notevolmente i suoi mezzi militari e mira ad avere le forze armate tecnologicamente più avanzate entro il 2049, con un impatto sulla sicurezza regionale e globale”, afferma la nuova bozza. Nel capitolo però non si parla delle pressioni economiche che la Lituania sta affrontando ultimamente per il suo sostegno a Taiwan, che secondo alcuni diplomatici dell’Ue dovrebbero essere incluse nella versione finale.
In particolare, la prima bozza sottolineava che l’Ue dovrebbe rafforzare la sua presenza nelle aree di interesse, a partire dall’Indo-Pacifico, il che includerebbe pattugliamenti più frequenti ed esercitazioni in loco con i partner regionali Giappone, Corea del Sud, India, Indonesia e Vietnam. La nuova versione chiede specificamente di condurre “esercitazioni marittime dal vivo con i partner dell’Indo-Pacifico, oltre a più frequenti scali e pattugliamenti da parte dell’Ue” entro il 2023.
Il ruolo della Nato rimane “essenziale”
L’autonomia strategica, l’obiettivo dell’Unione europea di agire in modo più indipendente nella sua politica estera e di sicurezza, figura solo una volta nel documento di 34 pagine. “La partnership strategica dell’Ue con la Nato è essenziale per la nostra sicurezza euro-atlantica”, afferma un nuovo passaggio della Bussola strategica.
“L’Ue rimane pienamente impegnata a rafforzare ulteriormente questo partenariato chiave anche per promuovere il legame transatlantico”, prosegue il documento. L’anno scorso, gli Stati Uniti, la Norvegia e il Canada si sono uniti al progetto dell’Unione sulla mobilità militare, visto come la “pallottola d’argento” per la cooperazione Ue-Nato e progettato per garantire la mobilitazione senza soluzione di continuità di attrezzature militari in tutta l’Ue in risposta alle crisi.
La nuova bozza sottolinea specificamente la necessità di “mobilitazioni rapide e senza soluzione di continuità di personale e attrezzature per missioni, operazioni ed esercitazioni dal vivo, che rafforzino la mobilità militare all’interno e all’esterno dell’Unione, in collaborazione con la Nato e altri partner”. Questo includerebbe il potenziamento delle infrastrutture di trasporto, delle procedure transfrontaliere e degli strumenti digitali.