Alcuni eventi in corso rischiano di accrescere ulteriormente le tensioni tra la Germania e l’Unione europea da un lato e la Russia dall’altro.
La Germania ha ospitato e curato Alexei Navalny, oppositore del Cremlino avvelenato in Russia. L’Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche ha appurato che Navalny è stato avvelenato con una nuova variante non dichiarata di un agente nervino della famiglia Novichok. Germania, UE e altri Paesi hanno chiesto un’indagine internazionale sul caso, che la Russia ha finora rifiutato.
Parlando con la Bild, Navalny ha accusato Putin per il suo avvelenamento sostenendo che “non c’è nemmeno un tentativo di far sembrare che stiano indagando”. Ha poi invitato l’Unione europea a prendere provvedimenti severi contro gli oligarchi vicini al Cremlino, come “imporre divieti d’ingresso ai profittatori del regime e congelare i loro beni”. Tra gli altri ha puntato il dito contro Valery Gergiev, direttore capo della Filarmonica di Monaco di Baviera e l’ex cancelliere tedesco Gerhard Schröder, amico di Putin e lobbista delle aziende energetiche russe.
Contemporaneamente un tribunale tedesco mette sotto processo un cittadino russo per l’assassinio a Berlino di un ex comandante ceceno. L’imputato si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma i procuratori tedeschi hanno affermato che la Russia ha ordinato l’omicidio. I nomi dei soggetti coinvolti non sono stati rivelati dagli inquirenti, ma secondo il sito web investigativo Bellingcat il sospetto sarebbe Vadim Krasikov, cresciuto in Kazakistan prima di trasferirsi in Siberia, avrebbe ricevuto l’addestramento dal servizio di intelligence russo e faceva parte della sua squadra d’elite. Si sarebbe avvicinato da dietro in biciletta, sparando con una pistola Glock 26 dotata di silenziatore al fianco alla vittima, per poi finirla con due colpi alla testa dopo che era caduta a terra. Secondo i procuratori, è stato visto gettare una borsa nel vicino fiume Spree, dove i sommozzatori della polizia hanno poi recuperato la pistola Glock, una parrucca e una bicicletta. Putin aveva descritto la vittima come un “combattente molto crudele e sanguinario” che aveva combattuto con i separatisti contro le forze russe nel Caucaso e che era stato anche coinvolto in attentati dinamitardi sulla metropolitana di Mosca. La Russia ha anche detto di aver chiesto la sua estradizione, ma la vittima aveva chiesto asilo in Germania e trascorso gli ultimi anni nel Paese.
La cancelliera Angela Merkel, che in passato ha sottolineato l’importanza di mantenere aperto il dialogo con il presidente Putin, aveva detto che l’uccisione “disturba la cooperazione” tra Berlino e Mosca ed espulso due diplomatici russi. Anche quest’anno la Merkel ha rivelato di essere stata oggetto di tentativi di hacking “oltraggiosi” da parte della Russia.
L’Autorità antitrust della Polonia ha inflitto una multa all’azienda russa Gazprom da 6,45 miliardi di Euro con riferimento al gasdotto North Stream 2, la cui realizzazione comporterebbe una drastica riduzione della competizione nel mercato del gas polacco.
I rapporti con la Russia si sono deteriorati nel corso degli ultimi anni per una serie di mosse aggressive in politica estera, dall’annessione della Crimea, alla guerra civile in Ucraina, dall’ingerenza nelle elezioni all’azione di disinformazione, dal sostegno verso Bashar al-Assad in Siria e Lukashenko in Bielorussia agli omicidi verso oppositori ed ex spie nel territorio europeo fino all’avvelenamento di Navalny.
La Russia nega tutte le accuse sia sull’omicidio di Berlino che sull’avvelenamento di Navalny. Ma Germanya, Francia e Regno Unito propongono ormai nuove sanzioni. Il tema sarà discusso dall’Unione europea la prossima settimana. Le opzioni includono il congelamento di beni mirati o il divieto di viaggio per i russi ritenuti coinvolti nel caso Navalny, ulteriori sanzioni economiche e l’arresto del gasdotto Nord Stream 2 che è in costruzione per trasportare il gas direttamente dalla Russia alla Germania.