La settimana scorsa la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha presentato al Consiglio il 6° pacchetto di sanzioni contro la Russia che è ancora non è stato approvato per il veto dell’Ungheria. A dimostrazione dell’assurdità della regola del voto all’unanimità in seno al Consiglio europeo che permette ad un solo, singolo paese di bloccare l’operato dell’intera Unione Europea anche contro il parere di tutti gli altri paesi membri. Il potere di veto, retaggio degli anni ’60 dell’allora Comunità Economica Europea composta da 6 stati membri, è oggi diventato palesemente assurdo nell’Unione Europea composta da 27 paesi (e prossima ad un ennesimo allagamento). Non a caso nelle 49 proposte elaborate dalla Conferenza sul Futuro dell’Europa si chiede il superamento del ricorso al voto all’unanimità in quanto inefficiente e antidemocratico.