Nelle comunicazioni al Parlamento (Camera e Senato) alla vigilia del Consiglio Europeo del 23 e 24 giugno il Presidente Draghi, tra le tante questioni citate, ha parlato del seguito da dare alla Conferenza sul Futuro dell’Europa. Se da un lato si è espresso chiaramente a favore dell’urgenza di riformare i trattati europei dall’altro ha proposto di farlo attraverso una Conferenza Intergovernativa ad hoc, che tutto è fuorché uno strumento rapido ed incisivo dal momento che per ogni decisione è richiesta l’unanimità degli Stati membri. Più rapido, funzionale e democratico è lo strumento della Convenzione per la riforma dei trattati come indicato da Parlamento Europeo e Commissione dove i rappresentanti dei governi nazionali, dei cittadini e delle istituzioni europee discutono e deliberano a maggioranza (semplice o qualificata, ma pur sempre a maggioranza).