Il presidente francese Emmanuel Macron ha proposto lunedì 9 maggio una nuova “comunità europea politica” che permetta all’Ucraina e ai Paesi extra-Ue di essere maggiormente coinvolti nell’Unione.
Parlando di fronte al Parlamento europeo di Strasburgo, Macron ha dichiarato che un passo di questo tipo aiuterebbe a strutturare l’architettura di sicurezza dell’Unione europea, che è stata distrutta dall’invasione russa in Ucraina.
“Ora, la guerra in Ucraina e le legittime aspirazioni degli ucraini, così come quelle di Georgia e Moldavia, che a loro volta vorrebbero entrare nell’Ue, significano che dobbiamo ripensare la nostra geografia e l’organizzazione del nostro continente”, ha detto Macron ai cittadini e ai politici durante l’evento conclusivo della Conferenza sul futuro dell’Europa.
“Questa nuova organizzazione politica permetterebbe alle nazioni europee democratiche che aderiscono ai nostri valori cardine di trovare un nuovo spazio di cooperazione politica, di sicurezza, energetica, trasporti, investimenti e infrastrutture che permettano alle persone di circolare, in particolare i giovani”, ha detto.
Macron, tuttavia, non ha specificato in che modo questo nuovo quadro funzionerà all’atto pratico, citando invece una proposta per una “Confederazione europea” di uno dei suo predecessori, François Mitterrand.
Secondo il presidente francese, il nuovo quadro permetterà a Ucraina, Georgia, Moldavia, Balcani occidentali e “chi ha lasciato l’Ue” (un riferimento per nulla velato al Regno Unito) di diventare più velocemente parte dell’Europa politica.
“L’Ue, dato il suo livello di integrazione e ambizione, non può essere nel breve termine l’unico modo per strutturare il continente europeo”, ha dichiarato Macron. “Unirsi [al nuovo quadro] non pregiudicherebbe necessariamente alcuna membership futura dell’Ue, così come questa non sarebbe chiusa per chi l’ha abbandonata in precedenza”, ha aggiunto.
“È un modo per unire i Paesi che si trovano geograficamente in Europa e condividono i nostri valori”, ha dichiarato Macron ai giornalisti, riferendosi a questi Stati.
L’intervento di Macron arriva nel momento in cui gli Stati europei si stanno scontrando su quanto velocemente vogliono procedere con la richiesta di adesione di Kiev, per cui un’opinione positiva della Commissione europea è attesa a giugno.
Dopo l’opinione della Commissione, i leader dell’Ue dovranno decidere se concedere all’Ucraina lo status di Paese candidato, un passaggio procedurale che normalmente richiederebbe anni per essere ottenuto, ma per cui c’è stata una notevole pressione per prendere una “decisione politica” data l’aggressione russa.
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha chiesto una revisione rapida della procedura di adesione dell’Ucraina, sostenuta dai Paesi dell’Europa centrale e orientale.
La Francia e diversi altri Paesi occidentali sono scettici sul consentire all’Ucraina di procedere rapidamente senza avere il tempo di completare le riforme politiche essenziali. Macron ha suggerito di preferire una decisione rapida sullo status di candidato di Kiev, ma ha smorzato le speranze di un ingresso rapido.
Anche se all’Ucraina fosse concesso lo status formale di Paese candidato, servirebbero anni o “diversi decenni” prima che possa effettivamente fare il suo ingresso nell’Ue.
“La verità è questa, a meno che non decidiamo di abbassare gli standard di accesso e ripensare l’unità della nostra Europa, e anche parzialmente i principi che custodiamo”, ha detto. “L’Ue, dato il suo livello di integrazione e ambizione, non può essere nel breve termine l’unico modo per strutturare il continente europeo”, ha ribadito.
Inoltre, la questione dei Balcani occidentali, cioè quando Albania e Macedonia del Nord entreranno nell’Ue dopo aver ricevuto lo status di candidati, rimane ancora aperta.