I partecipanti alla Conferenza sul futuro dell’Europa, il progetto dell’Ue per la democrazia partecipativa, si sono incontrati a Strasburgo lo scorso fine settimana (11-12 marzo) per parlare davanti alla plenaria della conferenza. All’evento, attivisti e deputati ucraini hanno sollecitato un intervento più drastico dell’Ue in Ucraina, compresa l’attuazione di una no-fly zone.
Rivolgendosi alla sala, l’attivista Bozhena Boriak, di Kiev, ha sottolineato la necessità di isolare la Russia sia finanziariamente che economicamente, così come un aumento del sostegno militare all’Ucraina. Ha descritto il conflitto come una “guerra comune”, aggiungendo che se il suo paese dovesse cadere, l’Ue potrebbe affrontare “un nemico più forte in seguito”.
“L’Ucraina è il cuore dell’Europa” ha fatto eco un’altra ospite, Anna Shchekatunova, rifugiata del Donbas. Ha avvertito dei pericoli nel permettere al presidente russo Vladimir Putin di prendere il controllo delle centrali nucleari, e ha sostenuto una no-fly zone per mitigare il rischio nucleare. “Putin non si fermerà”, ha detto, esortando i legislatori a rispondere rapidamente e in modo appropriato.
L’attivista Dmytro Sherembei è stato d’accordo, parlando da Kiev. Ha invitato le autorità a “imporre una no-fly zone”, sostenendo che questo renderà il paese molto più sicuro.
La deputata ucraina Maria Mizentseva ha fatto eco, insistendo che una no-fly zone deve essere stabilita, almeno sopra le città e i paesi. Ha anche parlato delle difficoltà economiche e logistiche all’interno del Paese, dicendo che “come attivisti e deputati, stiamo lottando per fornire acqua potabile e cibo alle persone che stanno aspettando di fuggire”.
Tutte le persone intervenute hanno finito il loro discorso con le parole “gloria all’Ucraina”.
Risposta dei legislatori e dei partecipanti alla Conferenza
La co-presidente della plenaria della conferenza, il vicepresidente della Commissione Dubravka Šuica, e l’eurodeputato Guy Verhofstadt hanno risposto, esprimendo il loro sostegno personale e istituzionale all’Ucraina. In particolare, Verhofstadt ha sottolineato la necessità di aiutare gli ucraini sia finanziariamente che militarmente, e di aiutarli a diventare un paese candidato all’adesione all’Ue.
L’Alto rappresentante Ue Josep Borrell si è unito via videochiamata e ha detto che le raccomandazioni dei cittadini sulla politica estera dell’Ue che sono state approvate a metà febbraio affrontano adeguatamente il modo in cui l’UE dovrebbe affrontare strategicamente il comportamento della Russia.
“Ho letto le vostre raccomandazioni adottate a Maastricht”, ha aggiunto. “Sono state scritte prima dell’inizio della guerra, ma mostrano una grande ambizione”.
L’Alto rappresentante ha spiegato che queste proposte identificano tre aree principali di azione: la continua partnership dell’Ue con gli altri stati; la sorveglianza e la stabilità, con un focus sull’autonomia e i confini; e “un mondo forte e pacifico, concentrandosi sulla sicurezza e la difesa”.
Ha anche detto che la proposta di votare a maggioranza assoluta nel Consiglio su argomenti relativi agli affari esteri “faciliterebbe [il suo] lavoro”, e spera che il suo successore abbia maggiori poteri come Alto rappresentante.
Il sostegno agli attivisti ucraini ha trovato eco anche tra i cittadini partecipanti alla Conferenza, che li hanno accolti in sala con un lungo applauso, e successivamente hanno proposto un minuto di silenzio per commemorare i morti civili ucraini. Il 25 febbraio, i partecipanti hanno organizzato un flash mob a Dublino con bandiere ucraine.
Il Parlamento europeo ha messo bandiere ucraine sia all’ingresso che nell’emiciclo.
Guardando avanti
Le raccomandazioni dei partecipanti sono attualmente in fase di discussione. Il processo di follow-up per l’implementazione di queste raccomandazioni nel processo decisionale dell’Ue deve ancora essere stabilito in dettaglio, tuttavia le discussioni sono previste nelle prossime settimane. La riunione finale della Conferenza sul futuro dell’Europa avrà luogo il 9 maggio 2022.