Francia, la Commissione europea indaga sulle pratiche illegali di caccia agli uccelli

Nella lista di specie che possono essere cacciate in Francia sono inclusi uccelli migratori come l'oca selvatica (Anser anser), la cui caccia dovrebbe essere illegale perché le impedisce di migrare più a nord, secondo le ONG. [Jimmy Edmonds / Flickr]

Parigi ha ignorato una lettera di notifica formale mandata dalla Commissione europea a luglio dell’anno scorso, che richiede alle autorità francesi di fermare la caccia illegale all’avifauna.

Il governo francese ha pubblicato a maggio un decreto che consente  di utilizzare tecniche di caccia all’avifauna proibite a livello Ue.

Vivian Loonela, portavoce della Commissione europea per l’ambiente, sostiene che la procedura di infrazione è ancora aperta.

“La Commissione è al corrente della pubblicazione del nuovo decreto e considererà questo nuovo elemento nell’indagine sul caso”, ha dichiarato.

“La Commissione sta richiedendo alla Francia di proibire le pratiche di caccia non selettive, come l’utilizzo di colla e reti, che non sono in linea con le disposizioni della direttiva”, ha detto Loonela.

Sebbene i paesi Ue “possano non rispettare alcune disposizioni della direttiva”, sarebbe loro consentito solo “in condizioni molto restrittive che in questo caso non sono soddisfatte” ha spiegato Loonela.

Le tecniche di caccia tanto discusse sono denunciate dalla Ligue de protections des oiseaux (LPO), una Ong francese affiliata a  BirdLife International.

Secondo gli ambientalisti, la normativa francese è illegale poiché permette la caccia di alcune specie di uccelli in pericolo. In più consente la caccia di uccelli migratori e permette pratiche tradizionali, come la cattura con il vischio, che sono “non selettive e nuocciono alle specie”.

Quando si parla di caccia agli uccelli, la Francia è un’eccezione dell’Ue, dice Yves Verilhac, rappresentante di BirdLife International in Francia

“Sono 64 le specie che possono essere cacciate in Francia, al contrario dell’Olanda che ne autorizza solamente 2. La media Ue è di 30 specie: la Francia è lo stato più indulgente nei confronti deli cacciatori,” ha sostenuto.

La lista delle specie autorizzate a essere cacciate in Francia include anche uccelli migratori come le oche selvatiche, la cui caccia è illegale perché impedisce di volare più a Nord della Francia, spiega Verilhac.

A Bruxelles, la Commissione europea sembra a favore di questa tesi. Loonela ha detto che l’esecutivo Ue “pone particolare attenzione all’osservanza delle pratiche di caccia in Francia poiché 20 delle 64 specie autorizzate non sono in condizioni favorevoli di tutela”.

La Commissione ha aperto una nuova procedura “chiedendo alla Francia di potenziare la tutela della tortora, in quanto la caccia contribuisce alla diminuzione degli esemplari di questa specie” ha detto Loonela.

Le tradizionali tecniche di caccia con la colla o le reti sono maggiormente contestate dalle ONG impegnate nella tutela degli uccelli, perché “non sono selettive” e danneggiano le specie protette.

Ma le organizzazioni di cacciatori sostengono che queste pratiche sono rigidamente controllate. Thierry Coste, dalla Federazione Nazionale dei Cacciatori (FNC), ha detto che questa tradizione è limitata solo a cinque dipartimenti nelle aree intorno Marsiglia e Nizza (Provenza-Alpi-Costa Azzurra).

“I cacciatori catturano i tordi per il loro cinguettio,” ha detto Coste. “Osservano regole rigide, come il rispetto di orari specifici del giorno, liberando gli altri uccelli e pulendoli,” così come l’obbligo di restare sul luogo, rispettare i contingenti di caccia e dichiarare l’installazione di impianti, ha spiegato.

Secondo Coste, solo 30,000 uccelli sono interessati da queste pratiche che sono severamente vigilate dall’Ufficio per la biodiversità francese (OFB), la polizia ambientale.

Gli ambientalisti affermano che queste tecniche causano danni fisici ai passeriformi, come i pettirossi e le cince, a causa dei prodotti che i cacciatori usano per scollarli dai rami.

Tollerando queste pratiche, LPO accusa anche il governo e le autorità locali di rivolgersi “un pubblico populista” e di cercare elettori di estrema destra, da sempre alleati dei cacciatori.

I cacciatori abitualmente “evitano di dichiarare la localizzazione delle trappole” anche se sono obbligati per legge a farlo, ha detto Verilhac. “E’ per questo che vengono utilizzate telecamere nascoste” all’OFB, per monitorare le violazioni delle leggi di caccia, ha continuato Verilhac.

Per 20 anni, LPO ha provato a fermare queste pratiche, conquistando ogni possibile corte a livello nazionale e vincendo 13 volte al Consiglio di Stato, suprema giurisdizione Francese addetta all’interpretazione della legge.

“Più il tempo passa, più il governo è colpevole,” ha continuato ancora Verilhac, dicendo che le autorità trovano scuse come la “cattura a scopo scientifico” per continuare a tollerare le pratiche di caccia discusse.

Se la Francia dovesse fallire a convincere la Commissione, potrebbe essere portata alla Corte Europea di Giustizia. Nel 2018 Malta è stata condannata per la stessa ragione.

E con il prossimo congresso Iucn sulla conservazione delle specie che si terrà a Marsiglia nel gennaio 2021, Verilhac ha “altissime speranze” che questa sia “la volta buona”.