I paesi dell’Unione europea dovrebbero poter escludere temporaneamente le famiglie dal nuovo mercato del carbonio (Ets) per gli edifici e il trasporto su strada che l’UE ha deciso di varare. Lo afferma una prima bozza della posizione negoziale del Parlamento europeo in materia.
La scorsa estate la Commissione europea ha annunciato l’intenzione di introdurre, a partire dal 2026, un prezzo del carbonio a livello dell’UE per il riscaldamento domestico e i carburanti per i trasporti, per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di riscaldamento del pianeta.
Gli emendamenti del Parlamento europeo a tale proposta, visti in anteprima da EURACTIV, imporrebbero lo schema già nel 2025, ma consentirebbero ai paesi di escludere gli edifici privati e i trasporti fino al 2027. Gli operatori commerciali non potrebbero invece essere esclusi.
I paesi che utilizzeranno l’opt-out, secondo la bozza, dovranno dimostrare di essere ancora in grado di raggiungere i propri obiettivi di riduzione delle emissioni.
Il piano, formulato dall’eurodeputato tedesco Peter Liese, mira a superare l’opposizione di alcuni paesi dell’UE e dei parlamentari preoccupati per l’impatto sociale che si avrebbe se il prezzo della CO2 aumentasse le bollette delle famiglie. Gli emendamenti supportano anche la proposta della Commissione per la creazione di un fondo dell’UE per aiutare a risarcire i cittadini a basso reddito.
“Devo creare una maggioranza”, ha detto Liese all’agenzia Reuters, aggiungendo che la proposta ha ricevuto “reazioni piuttosto positive” da parte di altri deputati europei.
Rinnovamento delle regole esistenti sul mercato del carbonio
Liese ha anche suggerito alcune modifiche al programmato rinnovamento del mercato del carbonio esistente nell’UE.
Le aziende industriali con le migliori prestazioni in termini di emissioni verrebbero premiate con permessi extra di emissione di CO2 gratuiti, che potrebbero rivendere. Le imprese che non hanno piani convincenti di riduzione delle emissioni potrebbero perdere i permessi gratuiti più velocemente, afferma la bozza.
Nel frattempo, le industrie siderurgiche, del cemento e di altri settori che saranno coperti dal meccanismo di aggiustamento del carbonio alle frontiere dell’UE (SBAM) perderebbero i permessi gratuiti per la CO2 che ricevono attualmente. Ciò è in linea con la proposta della Commissione.
Tuttavia, Liese suggerisce di mettere quei permessi in una riserva, piuttosto che cancellarli. Se ci sono problemi con l’avvio della tassa sul carbonio alle frontiere, una politica che ha alimentato le tensioni con paesi come la Cina, i permessi potrebbero essere restituiti all’industria dell’UE, afferma la bozza di modifica.
La bozza di Liese propone anche di aggiungere il trasporto marittimo all’attuale mercato del carbonio dell’UE a partire dal 2025, anziché dal 2026 come proposto dalla Commissione.
Il Parlamento punta a presentare i suoi emendamenti entro l’estate, prima di negoziare le regole finali con i paesi dell’UE.
> La bozza del rapporto ETS di Peter Liese può essere consultata e scaricata qui. La sintesi dello studio sulla valutazione d’impatto è disponibile qui.