Piano Merkel-Macron, i falchi del Nord frenano: “Solo prestiti per i Paesi in difficoltà”

Il ministro delle finanze austriaco Gernot Blümel (OeVP). [EPA-EFE/FLORIAN WIESER]

Olanda, Austria, Svezia, Danimarca e Finlandia avevano espresso il loro favore ad un’ipotesi di Fondo da 350 miliardi, essenzialmente di prestiti in vista dell’Ecofin di martedì 19 maggio.

Nei giorni ancora precedenti era circolata poi una proposta di Francia, Spagna, Italia ed altri paesi che prevedeva invece almeno 1.000 miliardi, la metà dei quali in grants, ossia trasferimenti, e non prestiti.

La sintesi tra queste proposte, la dichiarazione congiunta di Merkel e Macron prevede 500 miliardi di euro di spese di bilancio dell’UE per i settori e le regioni più colpiti, sulla base dei programmi di bilancio dell’UE e in linea con le priorità europee, è un compromesso ambizioso. Il fondo infatti dovrebbe essere finanziato da emissioni di debito comune, i famosi Corona-bonds, con cui aiutare i paesi a uscire dalla crisi economica causata dalla pandemia di COVID-19.

Merkel-Macron: Recovery fund da 500 miliardi. Inizia la danza delle diplomazie

Dopo la pubblicazione della posizione negoziale di Olanda, Austria, Svezia, Danimarca e Finlandia, che avevano espresso il loro favore ad un’ipotesi di Fondo da 350 miliardi, di cui la maggior parte sotto forma di loans (ossia prestiti), in vista dell’Ecofin …

Le reazioni alla proposta franco-tedesca sono state accolte con favore da quasi tutti, dalla Presidente della Commissione Europea Ursula Von del Leyen, dalla Presidente della BCE Lagarde, dagli analisti e commentatori, oltre che dai mercati finanziari. 

Un po’ più cauto è stato il Premier italiano Giuseppe Conte che ha affidato ad un Tweet il suo commento: “La proposta franco-tedesca (500 miliardi a fondo perduto) è un primo passo importante nella direzione auspicata dall’Italia. Ma per superare la crisi e aiutare imprese e famiglie serve ampliare il #RecoveryFund. Fiduciosi in una proposta ambiziosa da parte della @EU_Commission

Sempre su Twitter è arrivata anche una stroncatura netta da parte di Sebastian Kurz, il giovane Cancelliere federale dell’Austria: “La nostra posizione rimane invariata. Siamo pronti ad aiutare i paesi più colpiti con prestiti. Ci aspettiamo che il #MFF (il quadro finanziario pluriennale) aggiornato rifletta le nuove priorità piuttosto che l’innalzamento del tetto”.

Una posizione, quella dell’Austria, che è stata ribadita dal ministro delle finanze austriaco Gernot Blümel alla stampa austriaca al termine dell’Ecofin: anche Blümel ha ripetuto il ‘no’ dell’Austria a un Recovery Fund che preveda prestiti a fondo perduto. 

Gli aiuti ai Paesi più colpiti dalla crisi economica causata dalla pandemia devono essere “prestiti rimborsabili”, un po’ come avvenuto per i Paesi più colpiti dalla crisi del debito sovrano dal 2009 in poi. Vienna “non accetterà la mutualizzazione del debito” e anzi chiede anche un “impegno europeo per una maggiore disciplina di bilancio” dopo la crisi. Sulla stessa linea rimangono anche Olanda, Svezia e Danimarca.

Lo scontro, cioè, è sempre aperto.

Al termine dell’ultima riunione dell’ECOFIN (la riunione di tutti Ministri dell’economia e delle finanze) che ha siglato l’accordo definitivo su SURE, un piano da 100 miliardi di euro per sostenere i lavoratori europei e gli strumenti di sostegno alla disoccupazione, il Commissario europeo per la stabilità finanziaria Dombrovskis ha dichiarato di aver accolto con favore la proposta franco-tedesca di mettere insieme un fondo temporaneo di 500 miliardi di euro. 

Il Commissario ha ribadito che la Commissione europea si aspetta di mobilitare un piano di rilancio complessivo da un trilione di euro.

Ecofin, via libera a Sure: 100 miliardi per i lavoratori europei

I ministri di Economia e finanze dell’UE hanno trovato l’accordo definitivo su un piano da 100 miliardi di euro – SURE – per sostenere i lavoratori europei e gli strumenti di sostegno alla disoccupazione, come la Cassa integrazione in …