La decisione formale sarà presa a maggio, in base alle previsioni di primavera del 2022.
“Per il 2022, è chiaro che il sostegno fiscale sarà comunque necessario: meglio sbagliare facendo troppo piuttosto che troppo poco”. Il commissario all’Economia Paolo Gentiloni, presentando la comunicazione sull’orientamento di bilancio dei prossimi mesi, ribadisce quanto aveva già detto nei giorni scorsi. “La battaglia non è ancora vinta e dobbiamo assicurarci che non si ripetano gli errori di un decennio fa ritirando troppo presto il sostegno”, ha spiegato Gentiloni.
Malgrado nell’esecutivo ci fossero posizioni diverse a riguardo, alla fine Gentiloni è riuscito a far prevalere la sua linea: il Patto di stabilità e crescita dovrà restare sospeso anche l’anno prossimo.
“C’è speranza all’orizzonte per l’economia dell’Ue, ma per ora la pandemia continua a danneggiare persone ed economia. Per attutire questo impatto e per promuovere una ripresa resiliente e sostenibile, il nostro messaggio chiaro è che il sostegno fiscale dovrebbe continuare per tutto il tempo necessario”, ha dichiarato in conferenza stampa il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, che in precedenza non aveva escluso che la clausola di salvaguardia potesse essere sospesa già nel 2022.
In merito alla riattivazione delle regole del Patto di stabilità “la decisione andrà presa sulla base di una valutazione complessiva dello stato dell’economia, basata su criteri quantitativi”, spiega la Commissione nelle sue linee guida. E il “criterio chiave” sarà il ritorno del Pil ai livelli pre-crisi (fine 2019).
“Le attuale indicazioni preliminari suggeriscono di continuare ad applicare la General escape clause nel 2022 e di disattivarla dal 2023”, si legge nel comunicato dell’esecutivo. La decisione formale sarà presa alla Commissione europea sulla base delle previsioni economiche di primavera, che arriveranno nella prima metà di maggio.
Una volta riattivato il Patto, “nel caso in cui un Paese non abbia pienamente riguadagnato il livello di attività economica precrisi – chiarisce l’Ue – verranno pienamente utilizzate tutte le flessibilità del Patto, in particolare sulle proposte di politiche di Bilancio”.