La compagnia low-cost irlandese Ryanair ha avviato un’azione legale contro la Commissione europea, per la sua decisione di approvare i 3,4 miliardi di euro di aiuti di Stato del governo olandese a favore della compagnia di bandiera olandese Klm.
Secondo una denuncia pubblicata questa settimana, Ryanair insiste affinché la Corte di giustizia europea annulli la decisione della Commissione e imponga all’esecutivo dell’Ue il rimborso delle spese legali.
La pandemia ha ridotto notevolmente la domanda di viaggi aerei negli ultimi nove mesi e l’industria aeronautica è preoccupata, poiché l’incremento di passeggeri previsto non è stato ancora riscontrato.
I governi hanno stanziato decine di miliardi di euro per il salvataggio di compagnie come Air France, Lufthansa, Tap e altre, al fine di aiutare questi vettori a superare la crisi e preservare il maggior numero possibile di posti di lavoro.
Ma l’amministratore delegato di Ryanair, Michael O’Leary, è fermamente contrario all’intervento statale sull’economia delle compagnie aeree e, fin dall’inizio della pandemia, ha esortato i governi a non concedere sussidi e la Commissione a non approvarli. Già all’inizio del 2020, O’Leary aveva minacciato di intentare cause nel caso in cui gli aiuti fossero andati in porto. In particolare, è in corso una causa contro la Tap portoghese, e O’Leary ha dichiarato di voler contestare anche l’iniezione di liquidità di 9 miliardi di euro alla Lufthansa.
Prima che la Commissione desse il via libera a luglio, Ryanair ha affermato che “questo sussidio del governo olandese è una cattiva notizia per la concorrenza e gli interessi dei consumatori, in quanto ritarderà ulteriormente le riforme necessarie a Air France-Klm”.
La denuncia presenta cinque reclami contro la Commissione, il primo dei quali sostiene che l’esecutivo dell’Ue abbia sbagliato a escludere il salvataggio di Air France dal campo di applicazione della decisione. Air France e Klm fanno parte dello stesso gruppo di compagnie aeree e il vettore francese ha ricevuto 7 miliardi di euro di sostegno governativo.
“La Commissione europea ha ignorato i danni causati dalla pandemia alle compagnie aeree paneuropee e il loro ruolo nella connettività aerea dei Paesi Bassi, autorizzandoli a riservare aiuti a Klm”, si legge ancora nel reclamo.
Ryanair sostiene che l’esecutivo dell’Ue abbia violato “i principi generali del diritto europeo riguardanti il divieto di discriminazione, la libera prestazione di servizi e il libero stabilimento”, punendo ingiustamente i vettori paneuropei low-cost.
Secondo la compagnia aerea, inoltre, la Commissione non ha effettuato un “test comparativo” sull’influenza del sussidio sull’economia olandese, non ha avviato un procedimento di indagine formale e non ha giustificato adeguatamente la sua decisione finale.
Risulta difficile prevedere quanto durerà l’azione legale, ma secondo le stime degli esperti i casi riguardanti gli aiuti di Stato possono richiedere almeno 6-8 mesi per essere ascoltati dalla Corte di giustizia europea.