Via libera alla Cina ma a condizione di reciprocità. Fuori dall’elenco gli Stati Uniti, la Russia e gran parte dei Paesi dell’America Latina.
Martedì 30 giugno le capitali europee hanno adottato una raccomandazione sulla soppressione graduale delle restrizioni temporanee ai viaggi non essenziali nell’Ue. I confini saranno riaperti ai viaggiatori provenienti dai seguenti Paesi: Algeria, Australia, Canada, Georgia, Giappone, Montenegro, Marocco, Nuova Zelanda, Ruanda, Serbia, Corea del Sud, Thailandia, Tunisia, Uruguay e la Cina. In quest’ultimo caso solo a condizione che Pechino accetti gli arrivi dall’Europa.
Come era emerso già dal confronto in sede di Coreper la lista sarà aggiornata ogni due settimane. Per i cittadini di Andorra, Monaco, San Marino e Vaticano varranno le regole previste per gli europei.
Come anticipato nei giorni scorsi, dall’elenco sono stati esclusi Stati Uniti, Russia, Brasile e la maggior parte dei Paesi dell’America Latina.
I criteri
I Paesi presenti nella lista devono soddisfare i seguenti criteri: un numero di nuovi casi Covid-19 negli ultimi 14 giorni per 100 mila abitanti vicini o al di sotto della media Ue (così com’era il 15 giugno 2020); tendenza stabile o decrescente di nuovi casi rispetto ai 14 giorni precedenti e l’indice di “affidabilità” del sistema sanitario del Paese in questione deve essere superiore a 57.
La raccomandazione del Consiglio non è vincolante. I governi degli Stati membri potranno decidere di eliminare progressivamente le restrizioni di viaggio verso i Paesi elencati. Se la situazione in un Paese terzo presente nell’elenco peggiora, precisa la nota, è necessario applicare un processo decisionale rapido.
Le regole in Italia
Anche l’Italia ha riaperto ai 15 paesi indicati nella lista approvata dalle capitali europee, ma chiunque arrivi da un Paese al di fuori dell’area Schengen dovrà fare un periodo di quarantena, ha spiegato il ministro della Salute Roberto Speranza, per “non vanificare gli sforzi fatti finora contro l’epidemia”.